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4_Addestramento di Formazione: Il cucciolo e l'innamoramento

 

come diventare il cento dell' Attenzione

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2_Il cucciolo e Il guinzaglio, istruzione all’uso


 

Il guinzaglio,

istruzione all’uso

 

 

Correre da te...che gioia!

 

 

Possiamo cercare di capire il cane attraverso l’etologia e le nostre capacità intellettive ma non riusciremo mai a capire l’uso del guinzaglio senza il necessario addestramento

 

 

La condotta al guinzaglio sembra la cosa più naturale e semplice del mondo...ma vi assicuro che non è così!!! 

 

Se siete pronti ad avere un cane dovete anche essere pronti ad incominciare ad imparare l’ uso del guinzaglio che d’ora in avanti sarà lo strumento con cui comunicare correttamente con il vostro cane.

Il guinzaglio è, metaforicamente parlando, una specie di “cordone ombelicale”, un po’ particolare,  che vi permetterà di interagire con il vostro cane e che, se saprete usare con dovizia, il cane amerà per sempre e al di sopra di ogni altra cosa.

  

 ...l'estensione del braccio continua con il guinzaglio come se tenesimo il cane per mano

 

La responsabilità maggiore che dovrebbe avere l’Istruttore Cinofilo, che vi seguirà nell’addestramento, è quella di insegnarvi il corretto uso del guinzaglio e non come liberarvene.

 

Il guinzaglio è come una stretta di mano  dice molto di Voi!

 

 Chi comanda qui?

 

 Sembra strano ma il guinzaglio è per quasi tutti una spina nel fianco.

 

Probabilmente perché il suo corretto uso non è così immediato da intuire e richiede inizialmente un discreto impegno nell’addestramento all’uso.

 

Rimandiamo la filosofia del guinzaglio a dopo e vediamo come iniziare praticamente con il cucciolo formulando solo alcune regole di funzionamento:

 

Il guinzaglio più comunemente usato con il cucciolo è il guinzaglio estensibile attaccato ad un collare e deve essere il più leggero possibile pur rimanendo adatto ad esercitare una certa funzione di sicurezza e robustezza.

 

 ...più libero di così !??

 

Il vantaggio del guinzaglio estensibile è quello di non arrivare subito alla condizione di dover trattenere il cane, ma permette, invece, una discreta libertà al cucciolo di muoversi in perlustrazione dell’ambiente.

Un guinzaglio troppo corto, e magari rigido, tende a costringere il cucciolo, voglioso di conoscere e di avventurarsi nel nuovo ambiente, a tirare, nel tentativo di poter fare comunque quello che il guinzaglio corto non gli permette di fare e in tal modo impara in fretta che alla tensione del guinzaglio bisogna rispondere con una forza contraria pari o, meglio, superiore a quella con cui il proprietario cerca di trattenerlo.

 

Tu tiri di là... e io tiro di quà! 

 

Questo tipo di risposta, di forza contraria, applicata dal cucciolo al guinzaglio è naturale per ottenere un equilibrio tra chi trattiene e chi vuole proseguire nel suo intento e si trasforma facilmente in un tiro alla fune dove entrambe le parti, per non cedere terreno e rimanere in equilibrio, tirano con forza nel senso opposto della forza esercitata dalla controparte.

Tale legame, che sinceramente ha un qualcosa di perverso o per lo meno non sa tanto di vantaggioso e sicuramente non è nella logica dell’intento di chi usa il guinzaglio, diventa ben presto, volenti o non volenti, un modo consueto per il cucciolo di reagire al guinzaglio, e un domani anche per il futuro cane, diventa cioè una tipica risposta condizionata al uso del guinzaglio e si estende a tutta la sfera possibile di significati che il guinzaglio può trasmettere snaturando il suo coretto uso e soprattutto le varie flessioni di significati possibili che questo strumento di comunicazione arriva, o potrebbe arrivare, ad avere, distorcendone completamente il risultato preteso.

 

Questa situazione è proprio ciò a cui non si deve arrivare!

 

Per imparare a non far tirare il cucciolo, e un domani di conseguenza neppure il cane adulto, e quindi a non creare stimoli oppositivi e contrari alle nostre intenzioni, si può iniziare con un guinzaglio, appunto, particolare: il guinzaglio estensibile.

( attenzione però che questo strumento, in verità molto utile, recentemente è stato deciso essere “fuori legge”, se usato in modo incongruo in mezzo alla gente ovvero il mezzo al pubblico, e se incontrate un agente severo nella applicazione della legge potrebbe multarvi se l’estensione del guinzaglio supera un metro e cinquanta (150cm)…ma la legge è legge e va rispettata!)

 

 

Come usare correttamente il guinzaglio estensibile:

 

Il primo vantaggio di questo tipo di guinzaglio è quello di poter lasciare libero il cucciolo in un raggio di almeno 5 metri pur avendolo sotto completo controllo.

Quindi il primo suggerimento è di cercare di rimanere fedele a questo concetto di libertà vincolata non facendo mai percepire al cucciolo la fine del guinzaglio come se fosse completamente libero.

 

Più sottile di così...è come non averlo il guinzaglio!

 

In questa condizione dobbiamo cercare di attirare l’attenzione del cucciolo verso di noi usando il meno possibile il guinzaglio e a tal fine si possono usare vari stratagemmi di cui due in particolare sono quelli più utili allo scopo: ovvero ricorrere allo stimolo predatoriale oppure a quello alimentare cercando di alternarne l’uso in modo molto fantasioso.

 

       

Stimolo predatoriale                       &                        Stimolo alimentare

 

Se il guinzaglio, per caso, sbadatamente, arriva alla fine della sua capacità di estensione e il cucciolo vi si appoggia e inizia a tirare bisogna immediatamente bloccare la corda e allentare il guinzaglio per togliere lo stimolo e subito dopo dare un piccolo “tocco” al guinzaglio ( una trazione e un allentamento immediato e repentino. Un azione esercitata il più velocemente possibile senza persistenza nella trazione in modo da non creare risposte contrarie ma solo risvegliare una attenzione verso di noi) per attirare l’attenzione del cucciolo che bisogna subito sollecitare con uno stimolo che attivi il suo interesse verso di noi e se arriva di corsa verso di noi bisogna subito rinforzare questo comportamento con un premio alimentare o con una divertente e vivace l’attività ludica.

 

Ma cerchiamo di capire meglio alcune terminologie fondamentali nel rapporto con il cane:

 

Cosa intendiamo per stimolo predatoriale oppure alimentare?

 

Per stimolo si intende, in modo molto generico, la sollecitazione dell’attenzione attraverso qualcosa che crei interesse più o meno acceso. In genere quando si dice di voler stimolare qualcuno si intende che lo si “punzecchia” , gli si attiri l’attenzione attivandone l’interesse verso di noi, o comunque si cerchi di suscitare  un interesse verso ciò per cui intendiamo stimolarlo.

 Stimolo - Wikipedia

Lo stimolo in medicina è qualunque cosa riesca ad eccitare un organismo o parte di esso, provocando una risposta o l'attivazione dello stesso

 

Cercare uno stimolo giusto vuol dire creare una situazione tale per cui una determinata cosa, o azione, attivi una reazione di risposta, appunto allo stimolo.

Normalmente lo stimolo attiva risposte percettive ovvero stimola gli organi di senso.

 

Nel  caso dello stimolo predatoriale, questo deve suscitare l’interesse “naturale” verso una certa attività e/o azione che attivi, nel cucciolo, una riposta di attenzione-attrazione-attivazione e metta in moto un meccanismo di risposta prefissato e innato ( il cucciolo ha una predisposizione naturale particolarmente spiccata a rispondere a stimoli predatoriali).

 

 

Ho catturato ...la cena!??

 

Per il cane la caccia, ovvero la predazione, è un’azione istintiva e innata e in parte organizzata da schemi motori fissi e attivabile attraverso una serie di stimoli scatenanti:

 

   

Cubi e Oblò Delle Grandi Ombre che giocano alla contesa della preda catturata

esempio:

_ la preda attiva, ovvero stimola, il comportamento del predatore solo se si comporta da preda e ha i classici schemi motori fissi d’azione che competono al suo ruolo biologico

_ l’azione di fuga della preda (quindi di allontanamento dal predatore e non di avvicinamento)

_la preda fugge in uno determinato modo “specie-specifico” sia nei schemi che nei tempi d’azione

_la preda viene riconosciuta come tale anche dalle dimensioni, oltre che dal comportamento, e in relazioni ad esse può diventare una preda facile, se ad esempio è di piccola taglia, e quindi attiva solo gli schemi di caccia tipici  dell' inseguimento, della cattura, dell’uccisione e dello smembramento della preda, mentre una preda di grosse dimensioni con maggiori possibilità, nella lotta, di arrecare danni considerevoli e, ovviamente, non desiderabili, al predatore, fa scatenare, in esso, azioni di maggiore prudenza e scatena una maggiore aggressività con relativa emissione di adrenalina

_il comportamento e il tipo di preda induce anche un diverso schema di predazione ovvero ad es. nella preda di grandi dimensioni l’atterramento e la vera è propria cattura e uccisione è in genere anteceduto da una serie di attacchi specifici miranti a diminuire le capacità di fuga della preda cercando di stremarne la resistenza ed eliminare e/o controllare, anche, le reazioni di difesa che potrebbero diventare pericolose per l’incolumità del predatore, utilizzando  ad es. attacchi veloci e repentini ed estremamente feroci con una ritirata altrettanto brillante cercando di colpire, la preda, alla parte distale, più vulnerabile, degli arti.

Mentre, invece, la piccola preda viene catturata con sicurezza mirando subito alle parti vitali con determinazione e insistenza nella presa esibendo movimenti miranti ad ucciderla velocemente come ad es. lo scrollamento veloce con la testa tenendo il collo della preda tra le fauci, che mira a spezzarne il collo o la colonna vertebrale.

Normalmente la piccola preda viene catturata con una presa da sopra al collo, vicino alla nucca, mentre la grossa preda viene aggredita da sotto attaccando alla gola, ma comunque lo scrollamento tende ad essere un’ azione molto tipica come schema motorio fisso finalizzato alla uccisione.

_la preda, soprattutto quella di più difficile cattura perché più veloce, scaltra nelle abilità di fuga e/o di maggiori dimensioni induce anche a stimolare la cooperazione sociale del “branco” nella battuta di caccia.

 

 

Rip. CH Galans Canamicus Maroka  con la pallina in bocca ...

che ritorna dal proprietario in uno splendido riporto della preda

 

Il fatto che il cane sia così fortemente condizionato attraverso schemi motori fissi innati e attivabili attraverso dei stimoli scatenanti ci permette di esercitare una facile simulazione della sequenza  predatoriale scatenando l’azione attraverso dei stimoli “fantocci” e attraverso il loro corretto uso (schemi d’azione), la loro dimensione e fattezza e la loro consistenza fisica e persino attraverso il loro odore.

   

La "preda Fantoccio"... ad ogniuno la sua preferenza!

 

Se il “fantoccio” si comporta come una preda funge da stimolo attivatore dei comportamenti istintivi di tipo predatoriali del cane ( per il cucciolo sono altrettanto folgoranti ma hanno ancora una valenza altamente ludica e di esercitazione alla realtà futura) e ne scatena facilmente l’azione.

L’azione predatoriale, soprattutto se ha la possibilità di essere scaricata completamente in tutto il suo repertorio d’azione è estremamente gratificante per il cane, come per il cucciolo, e oltre che essere anche calmante (esercitando uno scarico di energie istintive accumulate dalla inattività specialistica) esercita anche una grande funzione sociale di unificazione e di gerarchizzazione del “branco” se l’azione è esercitata in comunione con altri e, nel caso specifico, con noi ( che, oltre ad essere i “registi” della azione-gioco promossa, diventiamo anche compagni di lotta e di avventura oltre che della condivisione del successo finale dell’attività di caccia).

     

Giocare alla caccia insieme stringe un particolare legame di fiducia

 

Per creare dei “fantocci” con un efficace capacità di diventare surrogati apprezzati non serve molto basta attenersi alle regole appena indicate e saranno sufficienti uno straccio con due nodi, una pelle di coniglio conciata, un sacco di iuta ad es, delle patate, oppure esistono in commercio una serie di prodotti più tecnici da usare per le varie attività predatoriali più o meno specializzate e/o soffisticate come treccini da lavoro, straccio e corde arrotolati in vari modi appositamente variegati in colore e della giusta consistenza e adatti ad un facile e piacevole presa.

 

Come tutti notano subito il movimento e il mordicchiare sono una attività che piace molto ai cuccioli come ai cani adulti.

Quindi una attività di gioco affidata al muoversi rincorrendosi e al mordere prede-giocattolo piace molto al cucciolo e attira facilmente la sua attenzione già naturalmente e spiccatamente rivolta a tali attività.

  

Correre a cercare il proprietario che si finge una preda piace molto sia al cucciolo che al cane adulto

 

Importante è usare questi giochi e questi attrezzi in un ambito specifico e in funzione ad uno scopo preciso: interagire con il cane!

Non serve e anzi svilisce la stessa caratteristica della attrezzatura se il gioco non viene attizzato dal proprietario ma lasciato a disposizione del cucciolo che dopo un po’ che lo mangiucchierà, normalmente finisce per rovinare o a distruggere del tutto, e non vi trova più nessun motivato interesse.

Quindi è fondamentale che il gioco venga esercitato e gestito dal proprietario per divenire uno strumento di interazione e di attivazione degli istinti del cane orientati a centralizzare la posizione sociale del proprietario.

Il cucciolo impara in fretta, in tal modo, che il proprietario è sempre un riferimento piacevole e interessante sia nelle attività ludiche che in quelle fondamentali della caccia e della perlustrazione del territorio e ben presto, con il maturare dall’età dei giochi verso quelli della adolescenza e dell’inserimento nel “branco”, questo interesse verrà esteso anche alla considerazione del proprietario come Leader Sociale di Riferimento anche nelle attività sociali e di gerarchizzazione.

 

    

 Il gioco di squadra è l'attività preferita per un animale sociale specializzato come il cane

 

Il gioco della preda può essere anche fatto inizialmente con il cane libero senza guinzaglio e solo con il collare, per permettere una maggiore liberta e un minore rischio di errori o associazioni casuali negative dovute alla nostra mancanza di addestramento nel gioco.

Ma è bene inserire il guinzaglio il più presto possibile in questa attività in modo da mantenere un legame molto stretto con il cane anche da un punto di vista fisico, oltre che emotivo, e vincolando,  attraverso la lunghezza del guinzaglio, l’eventuale rischio di una eccessiva possessività esercitata sulla preda con una probabile fuga dal proprietario che, nel gioco, potrebbe essere inizialmente visto come concorrente attivo nella catena alimentare.

 

Si prende il treccino ( fantoccio surrogato della preda!) e si attira l’attenzione del cane muovendolo per aria e a terra e agitandolo come fosse una preda che fugge.

 

  

Prima si attira l'attenzione...poi si cerca di mantenere la piazzata

 

Attirata l’attenzione del cane con il movimento del treccino e un pò di rumori-squicchiettanti fatti con la voce, si deve iniziare a muoversi (e/o muovere il treccino) come una preda che si accorge di essere stata intercettata dal suo predatore:

_ il treccino deve essere avvicinato con sospetto al cucciolo, per poi fermarsi di scatto come una preda che si accorge, appunto, del predatore, e poi allontanarlo, a scatti, come se si improvvisasse una fuga incerta per poi ripetere l’azione più volte con sempre più convinzione e cercando di suscitare l’interesse del cucciolo imparando a gestire una velocità di fuga, un arresto e poi di nuovo via con una velocità adeguata alla capacità percettiva del cucciolo fin tanto che il cucciolo esterni una reazione di inseguimento finalizzata alla cattura della preda.

 

  

Attrazione attraverso lo stimolo alimentare

 

Bisogna ricordarsi che una preda viene riconosciuta come tale dalle sue fattezze ma anche dal suo comportamento di stupore, di paura, di incertezza nella direzione da prendere, nel suo tentativo di avanzare una prova di coraggio per indurre in confusione il predatore per poi cedere e scappare di nuovo presa dal panico, e se catturata, normalmente, si finge morta per ingannare il suo predatore e cercare di distrarre e confondere i suoi istinti e lo schema d’azione prefissato, per poi nuovamente, se il predatore confuso lascia la preda inerme, fuggire in un ultimo tentativo di fuga disperata.

Far scappare la preda per poi farla riapparire improvvisamente da un nascondiglio che può essere dietro ad una nostra gamba, un cespuglio, una pietra o qualunque altro ostacolo si possa trovare nelle vicinanze e possa attirare l’attenzione e la curiosità del cucciolo.

Una serie di combinazioni che bisogna esercitarsi a presentare al cucciolo con distanza giusta che gli permetta di immaginare la possibilità di successo della sua azione di risposta e con la velocità giusta, quella che userebbe la preda per scappare qualora venga avvistata dal predatore.

Esiste una distanza di sicurezza per la preda che è in rapporto al tipo di predatore e alla sua maturità nonché al suo comportamento e che è inversamente proporzionale alla distanza di attivazione dello stimolo predatoriale nel predatore.

Una distanza che il predatore considera troppo ampia per poter competere con la capacità di fuga della preda e che renderebbe vana la sua azione stremando solamente e inutilmente le sue forze finendo infine solamente per ridurre ulteriormente il successo possibile degli eventuali successivi tentativi di inseguimento.

 

  

Ma l'interesse per lo stimolo predatoriele non ha eguali

  

Questa distanza è di fondamentale importanza per capire quanto vicini bisogno andare per far si che il treccino-preda venga visto come desiderabile, perché se sbagliamo questa distanza in continuazione sviliamo l’interesse del cucciolo.

Bisogna anche cercare di dare soddisfazione al cucciolo, nel caso egli reagisca prontamente, cercando di far si che l’inseguimento della preda, da noi gestito,  diventi un'azione che abbia la giusta durata e un discretamente facile successo ma soprattutto bisogna che i movimenti che facciamo fare alla preda-gioco siano intellegibili al cucciolo e che interpretiamo un ruolo veritiero e che tenga conto della capacità sensoriale del cucciolo e della sua esperienza nel tipo di gioco evitando movimenti troppo repentini e/o insensati ( cioè non tipici da preda in fuga) e/o che sembrino poco naturali perché rischiamo di confondere il cucciolo oppure, addirittura, di far si  che egli desista del tutto per una assuefazione dovuto ad una iperstimolazione e/o ad disinteresse dovuto ad un calo della motivazione.

Dobbiamo pensare che un predatore adulto per insegnare ai propri cuccioli i rudimenti della caccia e per impostare un imprinting corretto sulla preda porta a questi o prede molto giovani, ancora incapaci di scappare o di difendersi, oppure delle prede del tutto rese inoffensive e tramortite, in modo tale che la preda non diventi troppo difficile da catturare e/o  che non possa far male ai stessi cuccioli ancora non smaliziati e privi di esperienza di caccia vera.

 

  

Caccia vera o simulata ???...che faticaccia spennare il fagiano,

 quasi quasi preferisco una preda simbolica !

 

 

Quindi è molto importante fare un buon imprinting, soprattutto positivo, sul gioco predatoriale in modo che questo diventi il più stimolante e piacevole possibile per il cucciolo e che solo con l’esperienza potrà, anzi dovrà, arricchirsi di  maggiori complessità strategiche e di maggiori difficoltà e che potranno diventare sempre più azioni con finalità provocatorie man mano che il cucciolo diventa più esperto e pratico e abbia raggiunto una motivazione molto alta nel gioco della caccia.

 

Un comportamento non da preda nel uso del treccino, oppure il rendere la sua cattura troppo lunga e faticosa, oppure la lotta troppo animata e con conseguenze dolorose, può facilmente diventare una forma di svilimento dell’interesse nell’ azione predatoriale.

Neppure, però, la troppo facilità nella conquista della preda è di stimolo alla perseveranza del cucciolo che vuole maturare e trovare nell’ azione predatoriale un certo grado di sfida e una certa difficoltà, superabile certo, ma che richieda un totale coinvolgimento delle sue capacità sensoriali.

Più il gioco diventa “stuzzicante” più è la soddisfazione che il cucciolo prova nel successo dell’azione predatoriale…il gioco facile non interessa a nessuno, tantomeno al piccolo "apprendista stregone" in carriera.

Più si diventa esperti nel gioco e più aumenta la sicurezza, del cucciolo, nelle proprie capacità e più il gioco si può fare complicato e difficile…e perché no a volte anche un po’ più duro!

Nel gioco si mette a prova le capacità del cucciolo e la sua capacità a resistere e a tener duro in tutte le situazioni sempre più complesse.

 

La scuola di addestramento è una palestra per una giusta e corretta formazione della Partnerschip 

 

Nel gioco il proprietario può anche far valere la sua capacità di Esperto Partner Sociale assumendo l’iniziativa dei giochi e gestendo la risoluzione degli stessi e anche mettendo alla prova la sua posizione nella gestione dal punto di vista gerarchico e sociale.

Nel ambito del gioco la sottomissione può essere vissuta in modo meno drammatica e assumere una specie di esibizione, ovviamente del proprietario, della propria capacità di potenza ( un po’ come la corsa agli armamenti!) e che ha la funzione di gestire il commando senza arrivare alla cruenza della realtà dei fatti.

Se in questo ambito di gioco sappiamo sfruttare bene le nostre risorse riusciremo a controllare la nostra posizione gerarchica senza mai veramente dover arrivare a conflitti reali prevenendo così anche l’incontrollata maturazione di stati di dominanza eccessivi da parte del cucciolo e lo faremo in un contesto dove il cucciolo stesso accetterà di buon grado la nostra posizione di superiorità gestionale che dovremo cercare di  esprimere in tutti i giochi con sicurezza e determinazione e costante perseveranza, senza mai cedere in incongruenze, incertezze e/o debolezze, e che in lui farà crescere un’ulteriore considerazione nei nostri confronti e nella nostra capacità di commando e gestione delle attività di comune interesse.

 

Se avete seguita bene gli esercizi di formazione della Leadership (vedi:  http://www.dellegrandiombre.it/it/6-Info-di-Razza/32-6_Addestramento-di-Formazione-Il-cucciolo-e-linnamoramento/125-1_I-primi-due-esercizi-di-formazione-della-Leadership--Il-seduto-e-il-richiamo.html ) allora potete sostituire negli esercizi del richiamo il premio-stimolo con il gioco predatoriale pretendendo il seduto diffronte, al arrivo dal richiamo.

   

Due cuccioli attenti al richiamo con lo stimolo predatoriale e alimentare

 

Mantenete il cane diffronte a voi in perfetta attenzione, dopo il richiamo (ottenuto attirando la sua attenzione con la voce e con l’esibizione della preda da cacciare)  fintanto che sarete voi a decidere quando offrire la preda, per iniziare i giochi, ad una distanza tale da stimolare-attivare l’azione del cane nell’attività predatoriale da voi esibita e controllata nella gestione.

 

 

L'attenzione al proprietario è la cosa più importante sia che si usi lo stimolo predatoriale o alimentare

 

Il gioco della preda può essere utilizzato anche per una estensione degli esercizi del richiamo e del seduto per sviluppare una corretta  marcia al fianco giocando una sorta di equilibrio tra le varie possibilità di distanza “ di equilibrio-sicurezza” della preda dal cane, ovvero giocando un equilibrio “quasi precario”, tra la distanza di sicurezza oltre la quale il cane desiste dal cercare di catturare la preda e la distanza dove il cane percepisce la possibilità di un’azione con finalità di successo.

Esiste un crinale di equilibro “di attività sospesa” dove il cane rimane in attenzione, nel valutare la distanza della preda, tutto in tensione psicofisica, attento a qualsiasi cambiamento di misura, in preparazione all’azione, attento a capire se la preda è a portata di cattura oppure ancora è troppo distante. Una sorta di posizione di sfida fra la preda e il predatore dove tutta l’azione è tenuta in sospensione su quella distanza  “neurale”, dove non serve scattare per catturare ne per fuggire, e a quell’ attimo in cui potrebbe vacillare l’equilibrio verso la possibilità di un maggiore successo per la cattura o per la fuga della preda.

Una condizione che può essere gestita da noi e che può essere usata per ottenere quasi tutti gli esercizi più importanti sfruttando l’attenzione del cane ( che diventa veramente incredibilmente determinata e radicata) e l’equilibrio che viene posto in gioco nel attivare l’azione del cane e la dinamica predatoriale.

 

  

 Fior d'Acqua Tango & Wonder Boy Delle Grandi Ombre in perfetta attenzione al proprietario

 

Azione che deve vedere l’esercizio come quel momento di persistenza nella staticità imposta dell’equilibrio tra le forze di propulsione all’azione predatoriale e il suo impedimento dovuto alla possibilità della irraggiungibilità della preda.

Gioco che deve sempre terminare con il successo dell’azione e con la realizzazione dello schema motorio attivato e finire nel gioco finale con il proprietario che condivide il successo con l’attività ludica usata come premio e confermando il successo con la considerazione del lavoro di collaborazione che il cane svolge insieme a noi attraverso una sostanziosa e sentita gratificazione sociale.

 

La gratificazione sociale è per il cane la ricompensa più ambita in assoluto!!!

 

La gratificazione sociale è il premio più ambito dal cane e per essa sarebbe disposto a mettere a repentaglio la sua stessa vita mettendo in discussione perfino il concetto di rischio di sopravvivenza.

 

Se nel gioco della preda, ad esempio, partendo dalla posizione di partenza, sfruttiamo il momento del premio, dopo il, finale, seduto diffronte a noi, eseguito in seguito al nostro richiamo libero a distanza,  si può invitare il cane a catturare la preda offrendogliela senza però farla catturare dal cucciolo e, contemporaneamente,  facendo un giro di 180° su noi stessi, cambiando diametralmente direzione e proponendogli, così, una fuga della preda, tenuta nella nostra mano destra, e mantenedo la distanza di sicurezza in modo tale da conservare molto alto l’interesse del cane sulla preda pur costringendolo ad una distanza che non superi il nostro fianco sinistro, rimanendo inchiodato (il cucciolo) all’altezza della nostra gamba sinistra, in una marcia libera, abbastanza sostenuta e vivace, e cercando (noi) di ostacolare la cattura della preda attraverso l’uso del nostro corpo, un po’ alla stregua di un giocatore di Basket che cerca di impedire all’avversario di prendergli la palla, ma con l'intento, però, di arrivare, in breve tempo, ad una certa calma e riflessività del cucciolo (che deve riconoscere la distanza giusta tra lui al fianco e la preda tenuta nella notra mano destra in modo tale che diventi irragiungibile quel tanto necessario per tenere il cucciolo bloccato nella posizione desiderata durante la marcia) e cercando di impostare una direzione di marcia lineare con una direttrice specifica e con il cane al fianco sinistro attento, in movimento, al proprietario e all'attimo in cui potrebbe variare la distanza di cattura della preda.

 

La distanza giusta induce il movimento desiderato...che può essere estremamente variabile

 

La dinamica dell’azione sembra complessa ma in verità è solo questione di un po’ di esercizio nel non farsi rubare subito la preda ( il cane sa essere molto veloce in queste occasioni) costringendo, attraverso l’ostacolo del nostro corpo (che si pone tra il cane e la preda), il cane a mantenere la posizione vicina al nostro fianco sinistro mentre noi conserviamo a debita distanza la preda nella mano sinistra e fuori dalla sua portata d’azione predatoriale per quel tanto che non cali lo stimolo ma neppure posso trasformarsi in un’azione di cattura, mantenendo una direzione precisa di marcia che con il tempo può diventare estremamente articolata e ricca di altri esercizi di sosta e attesa, sempre attenti a mantenere l’interesse del cane su di noi e sulla preda in nostro possesso.

 

  Qualsiasi attività dove il cane possa sentirsi coinvolto in un azione con il proprietario fa parte della gratificazione sociale purchè ci sia una corretta gestione della Partnership

 

Un gioco che farà impazzire di passione il vostro cane!!!

 

 

Rivediamolo un pò più in dettaglio:

In questo gioco di squadra si può ottenere un equilibrio statico dove il cane rimane al nostro fianco, vicino alla gamba sinistra ( tenendo in mano la preda-fantoccio con la mano destra e vicino al nostro corpo lungo il fianco destro) nel tentativo di valutare il momento migliore per catturare la preda che teniamo in mano vicino al fianco destro , nascondendola in modo parziale, e tenendola più o meno verso l’alto o verso il basso ( verso l’alto per frenare la posizione del cane al nostro fianco e verso il basso per stimolarne la propulsione verso l’avanti e il perfetto equilibrio sarà in relazione alla posizione esatta in cui vogliamo il cane, ovvero con le sue gambe al pari delle nostre e la testa che controlla la posizione della preda tenuta in mano dal proprietario) per cercare di ottenere quell’equilibrio che costringe il cane a non muoversi dalla posizione di marcia che volevamo ottenere.

Questa posizione può essere mantenuta per un tratto anche abbastanza lungo cercando di conservare la direzione linearmente intrapresa che può variare improvvisamente con una repentina svolta a destra e/o con un cambio di direzione completa di 180 gradi, per poi proseguendo ancora lungo una direttrice cercando di conservare l’equilibrio, tra lo stimolo propulsivo e quello frenante, il più a lungo possibile  e, prima che il cane desista dalla sua attenzione, lasciando perdere le speranze di catturare la preda, offrirgli la possibilità della cattura della preda come gioco finale di gratificazione sociale.

I cambi di direzione e di velocità tendono a creare delle difficoltà stimolanti al cucciolo inoltre che vede nel comportamento del proprietario un spiccato comportamento di partecipazione all'azione e si combina con una specie di comportamento di protezione e di possessività della preda che alimenta la competizione.

 

  

 

Il gioco è bello se è vero ! 

 

La descrizione sembra complessa e immaginatevi se a questa aggiungiamo anche la componente dinamica che dovrebbe far diventare l’applicazione una sinfonia a “6 zampe”, alla stregua di un ballo classico es. il tango, dove il sincronismo e la interpretazione delle giuste distanze dipende dal tempismo dei partner, dalla loro abilità, e della loro sintonia nel interpretare i propri ruoli e nel sentire la “musica” e il “ritmo” in una dinamica studiata e precisa dei movimenti.

Una combinazioni di schemi motori che quindi va fatta con calma e cercando i tempi giusti e senza esagerare nella durata degli equilibri di sospensione offrendo frequenti successi terminanti nel gioco e nella cattura della preda.

 

   

Per una Handler il guinzaglio diventa un legame intimo e quasi impercettibile

 

Se si diventa bravi a gestire questa attenzione e mantenere l’interesse durante l’equilibrio tra gli stimoli si riesce a creare una intesa e una passione nei giochi con il proprio cane che non ha eguagli e che vi farà apparire davanti al vostro cane come il Leader più qualificato del mondo.

 

Un giovane apprendista Handler già molto bravo!

 

Non dimentichiamo però  l’importanza dell’uso del guinzaglio perché, anche se l’azione predatoria e l’equilibrio tra i stimoli propulsivi e frenati possono diventare come un guinzaglio invisibile, ciò non toglie la determinante importanza del guinzaglio nella formazione del rapporto di Partnership e va introdotto subito, fin quasi dall’inizio, in modo che non diventi un impedimento successivo e/o addirittura si venga a creare una accidentale associazione negativa indesiderata di carattere  coercitivo.

 

 

La sintonia nel rapporto con il cane la si vede anche nel sincronismo dei movimenti tra cane e porpeitario

 

Con il cucciolo il guinzaglio più idoneo è quello estensibile che gli permette la massima libertà che nel cane giovane e/o adulto può essere sostituito con un guinzaglio più corto (120-150 cm) e meno ingombrante ma che richiede una precedente abilità addestrativa nel suo corretto uso.

 

A questo tipo di azione predatoriale, che tende molto a dinamizzare le attività con il proprio cane, si può avvicinare anche altre forme di stimolazione come ad es. quella alimentare che tende a creare di più una attenzione riflessiva e tranquillizzante fino al punto di divenire più una forma di premiazione offrendosi a diventare una utile alternativa molto gradita e/o complementare al gioco predatoriale.

 

Nella qualità dell'interazione del cane con il proprietario stà tutto il segreto della riuscita del nostra felice convivenza

 

Personalmente non amo orientare-costruire la formazione della Partnership con l’utilizzo dello stimolo e/o della ricompensa-rinforzo alimentare perché il cane è particolarmente vulnerabile da questo punto di vista.

Usare il rinforzo e/o lo stimolo alimentare, contrariamente a quanto si pensa con una prima analisi introspettiva di tipo antropocentrica, non è affatto molto naturale per il cane essendo per lui il cibo non un bene disponibile e comunque è strettamente legato alla sopravvivenza.

Il cibo per il cane è qualcosa importante da guadagnare in modo serio e non per divertimento e per lui la disponibilità del cibo diventa un fattore essenziale e molto determinante.

Se si aziona questo tipo di leva, cioè quella alimentare, si distorce facilmente l’essere del cane facendolo, con estrema facilità e probabilità, diventare un animale goloso e dipendente dal cibo.

 

 

...chi mi ruba il cibo, è spacciato!!!

 

Per il cane il cibo, e la sua troppo facile disponibilità, può diventare una droga che crea forte dipendenza e distorce le caratteristiche  migliori della sua personalità.

 

Quindi, per non essere tacciato di fondamentalismo, voglio solo suggerire di usare la leva alimentare, se proprio è necessario, solamente come premio piuttosto che come stimolo o rinforzo.

 

Sono sicuro che la migliore gratificazione per il cane rimanga la gratificazione sociale che però richiede al proprietario una fatica non indifferente che spesso, purtroppo, spalanca le porte alla, invece, estremamente facile, gratificazione alimentare.

 

...le manifestazioni d'affetto sono momenti di trasporto emotivo unico e spesso dicono molto anche del genere di amore che è nato tra noi

 

Sono due tipi di gratificazione completamente diverse e anche il tipo di cane che si ottiene e il tipo di formazione della Partnership che ne nasce  è completamente di altro genere e qualità neppure lontanamente paragonabili tra di loro.

  


 
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