6_ Gerarchia e Ranghi sociali come forme di controllo dell'Aggressività
Forme di controllo dell’Aggressività : La Gerarchia di Rango
_L’aggressività diventa il Motore che spinge verso
l’aspirazione di Rango
_ la formazione naturale di Ranghi Gerarchici evita il
continuo istaurarsi di conflitti tra i vari membri del gruppo
diventando
così,
la formazione naturale della Gerarchia, un mezzo di Controllo
dell’Aggressività.
Gruppo =>Relazioni=> Aspirazione Sociale=>
Formazione di Ranghi
Socialedi
Governo( = necessità dellaV
Aggressività
)GERARCHIA=> Mezzo di Controllo
dell’Aggressività
---> d’altra parte è fondamentale e necessaria, in un animale sociale, la “disposizione
di subordinarsi”,
che si fonda sul timore “reverenziale” dei più alti in grado, se non si ha la possibilità di raggiungere i gradi più alti.
Detrminante per la posizione di rango= > Qualità umane:
disponibilità all’impiego, amore del
prossimo, sapere ( e non solo l’aggressività)
Consociazioni anonime = >no conoscenza reciproca:
si può
barare e dare l’illusione delle Qualità senza possederle davvero (almeno fino
ad un certo punto di anonimato)
La Gerarchia di Rango è un mezzo
di ordinamento sociale
e dunque di controllo dell’aggressività
Ipotesi personale:
Comunità Sociali= >possibilità di sopravvivenza della specie e di conquista del Territorio------>
|------ <----
V
Aggressività=Motore/Spinta Interna alla Aspirazione
Sociale(Aspirazione di Rango---->Gerarchia)
(Pulsione
Motivazionale
Interna)
|
V
Tolleranza=accettazione del prossimo---->Ritualizzazione del legame sociale= Gerarchia
(Rango)
| | |
V V V
Frustrazione=costrizione della Libertà individuale <----------- Strumento di Controllo
| repressione di un bisogno dell’Aggressività
| (autocontrollo senza
sfogo)
V |
Aggressività <-------- |
|
V
=Società=“Territorio”
all’interno del quale si è formato un Repertorio Comportamentale specifico
definito filogeneticamenteattraverso
Rapporti Dialettici (diabolico) tra Spinta Aggressiva e le Forme del suo Controllo
e regolati da una determinata Ritualizzazione (simbolico) del comportamento,
tra gli individuo interni alla Comunità, finalizzata alla reciproca Tolleranza
e alla conservazione dell’Equilibrio Sociale attraverso la formazione di Ranghi
Gerarchici.
------>l’instabilità interna alla dialettica tra
aggressività e il suo controllo (tolleranza) produce una tensione proattiva
(prodotta dalla frustrazione = costrizione della Libertà individuale) che
spinge alla produzione di Energia Aggressiva che aggiunta alla naturale Spinta Pulsionale Interiore si accumula in relazione
alla naturale abreazione offerta dall’
Ambiente.
------>la spinta aggressiva, in ultima analisi, dipende ( è
regolata) dalla possibilità dell’Ambiente di offrire un’abreazione dell’eccesso
di accumulo pulsionale aggressivo interno.
------>sicuramente la sovrappopolazione può diventare una
delle condizioni scatenanti l’aggressività intraspecifica
- La Cultura umana---->si fonda sulla
collaborazione e sull’appoggio reciproco ---->>
differenziazione del comportamento
sociale
- La Pulsione dell’amore del prossimo, che è essenzialmente
legata alle Pulsioni consociative, è molto più recente rispetto alla Pulsione
aggressiva
(nb: Con la capacità
dell’amore i vertebrati superiori sono “maturati” al di là
dell’aggressività,hanno raggiunto un
livello evolutivo “superiore”…Dotati di sola aggressività l’uomo sarebbe ancora
allo stato dei rettili)
Convivenza Sociale --->
necessità di una regola fondamentale=non uccidere il tuo consimile!
Regola culturale----> < possibilità di convivenza pacifica
“non uccidere il prossimo tuo”= o( > possibilità di
evasione della “razio” )
|------------------- Regola Innata-----> > possibilità di convivenza paccifica
| (> vincolo
biologico à
filogenetico)
V
Regola Innata ------> = Istintivi meccanismi di inibizione dell’aggressività: _ Regole di
combattimento
_ Ritualizzazione
ovvero non sentire, la innata inibizione dell’aggressività
di un consimile di specie e a non riuscire a venir colpito dai suoi segnali di
sottomissione e di acquietamento ritualizzati.
Contrariamente la frequentazione di un congenere di specie,
anche di razza diversa, induce alla fraternizzazione attraverso la
immedesimazione e il riconoscimento dell’altro come un’ essere umano come
noie risveglia la disponibilità a
stabilire legami e a frenare l’aggressività.
Più le
inibizioni sono innate più difficile è superare la loro efficacia
Più le inibizioni sono culturali più facile è trovare una “razio” che
le annichilisca
---->e più diventa importante la formazione culturale
aperta alla fratellanza e al rispetto della personalità rafforzata dalla
educazione alla Tolleranza e alla Compassione
(---->combattendo il peggior
nemico della inibizione della aggressività: la “degradazione”
dell’avversario, del diverso, dell’altro!)
“…anche diffronte ad
ignoti noi siamo dotati di inibizioni dell’aggressività, fin tanto che non
erigiamo noi stessi delle barriere che impediscano i contatti e non impieghiamo
armi che ci distanzino dall’avversario al punto da impedirci di prender atto
delle sue reazioni umane.”
----> per “fortuna”… che le inibizioni non sono solo il prodotto di soprastrutture
culturali: altrimenti, troppo facilmente potrebbe impiantarsi una cultura
spietata… senza norme vincolanti …opposta e/o del tutto indifferente
all’universalità della conflittualità percepita nella uccisione di congeneri.
Predisposizioni etici fondamentali per la sociazione di
gruppo:
Tolleranza -Compassione – Ubbidienza all’Autorità – Disponibilità a subordinarsi –
Fedeltà di Gruppo
_ Compassione:(--->frutto dell’ inibizione innata all’uccisione del prossimo e relazionata al
livello di conoscenza
personale del prossimo e alla ritualizzazione di contatto
e di rango)
- attitudine alla Compassione = predisposizione innatanell’uomo
----> strettamente legata alla sua capacita di estensione a se stesso della
immedesimazione nell’altro=valore etico!
----> la capacità di
degradare l’altro e l’uso delle armi tecnologiche ha permesso il superamento
dell’inibizione ad uccidere e il suo correlato
soggettivo che è la compassione, riducendone quasi totalmente il valore
di efficacia di questo controllo innato e spontaneo dell’aggressività
_ Ubbidienza all’autorità:
- l’ubbiedienza all’autorità= comportamento innato fondamentale per la vita sociale
(---->l’ubbidienza cieca, però, viene
sempre più respinta come ideale sociale in quanto conflittuale con l’attitudine alla Compassione… e può
essere più facilmente manipolabile politicamente!)
----> Ubbidienza = valore etico, ma deve essere
giustificata dalla ragionevolezza
( condizione fondamentale affinchè la
predisposizione all’ubbidienza abbia veramente un pieno valore etico)
(----> l’ubbidienza diventa sempre +cieca tanto + ci si ha
fiducia e si crede nel valore di giustizia e di fondatezza di colui o coloro a
cui è rivolta -----> eccesso di lealtà !!! )
Ubbidieneza---->predisposizione innata à
Valore etico fortemente dipendente da controlli culturali
(= pericolosa
inclinazione umana)---->il valore dell’altro (Compassione) può essere
annullato
culturalmente (razio) e portare alla ubbidienza cieca
_Disponibilità a subordinarsi ---->Valore etico strettamente legato (= premessa necessaria)alla
predisposizione
all’ubbidienza
_ Fedeltà di gruppo---->Valore etico di legame e coesione sociale
----->anch’esso ha molte
analogie con la predisposizione ad subordinarsi e all’ubbidienza
----->ha una forte valenza panica! (forza di gruppo)
Socialità necessità di
continuasviluppo Riti
Consociazione chiusa= ---->conflittualità= attività rivolta-----> acquietanti e
Aggressività a mantenere la
pacecolleganti (sociativi)